ACCADE A CASERTA

Quanto illustrato nella nota di Francesca Nardi non è nuovo per i luoghi più importanti della nostra Patria Napolitana. E’ come sporcare, offendere, vilipendere il cuore della nostra identità e della nostra cultura. Chi decide certe cose è certamente un “nemico” del Sud e di tutto ciò di cui il Popolo del Sud si potrebbe vantare. Una cattiveria che può essere dettata solo da diaboliche ideologie che spesso abbiamo incontrato e, appunto, ancora incontriamo nella contorta storia della nostra martoriata Terra.
Cap. Alessandro Romano

 

“Ho pagato per vedere la Reggia, ma… non l’ho vista”
di Francesca Nardi
Il signor Michele Sommella ed un gruppo di ammiratori della Reggia di Caserta che, vivaddio, nonostante tutto, esistono ancora e sono numerosi…hanno inviato una lettera alla direzione della Reggia in cui esprimono “tutto il nostro disappunto e tutta la nostra indignazione per non aver potuto visitare l’appartamento storico della Reggia di Caserta che è occupato “militarmente” da una cosa che qualcuno chiama mostra di arte contemporanea.
La sala del trono e quelle adiacenti sono infatti invase da pessime e deturpanti strutture su cui sono esposti strani oggetti che definiscono opere d’arte. Ma quando mai? Quale arte?”
E come potremmo dare torto al signor Sommella ed ai suoi amici, veri e propri “indignados”, quando il loro stato d’animo si sposa perfettamente con il nostro?…E ad aggravare il tutto, come se non bastasse la delusione inflitta ai turisti affezionati, un vero “pacchero” in faccia per coloro che avevano pagato un biglietto peraltro maggiorato…giunge la memoria viva di una precedente infelicissima scelta, operata da un altro Sovrintendente, tale Jacobitti se il ricordo non ci tradisce, che osò allestire negli appartamenti reali, anni fa, una mostra vecchia di almeno dieci anni, che inalberava la pretenziosa denominazione di “More than real”…misericordia e chi se la scorda!…non a caso quando il responsabile cambiò Sovrintendenza, molti di noi pensarono e scrissero “la Reggia è salva!” Non vorremmo che la storia, una triste storia in verità, si ripetesse…
“Noi abbiamo pagato per vedere le stanze del re borbone – continua la lettera del signor Sommella – e non delle cose che dovrebbero essere esposte in un museo adatto (se proprio è necessario esporle). Ce lo avessero almeno detto! Non saremmo venuti e non avremmo pagato 13 euro senza poter godere di una delle meraviglie dell’arte italiana.
Vorremmo che denunciaste i gestori della Reggia che hanno permesso uno scempio del genere. Andate a vedere, rendetevi conto e fate qualcosa per aiutarci a ripristinare la decenza e legalità nella Reggia. Per noi è una vera e propria illegalità far pagare un biglietto di 13 euro e non far vedere le stanze più belle del museo.
Grazie per il vostro intervento”.
La lettera del signor Sommella e dei suoi amici finisce qui, ma l’indignazione continua, così come la mostra di arte contemporanea che occupa gli appartamenti reali, continuerà a dar prova di sé fino a novembre…ciò che non riusciamo a comprendere è la ragione per cui le opere della collezione Terrae motus, che costituiscono una mostra stabile dal 1993 nelle retrostanze del’700 al primo piano della Casa del Borbone, siano state trasferite nelle sale Marte, Astrea e nella sala del Trono, assieme alle opere arrivate da Roma…non molte in verità, quando sarebbe stato molto meno dispendioso, integrare la mostra stabile, con le opere giunte da fuori senza fare tante storie e soprattutto evitando di impedire ai turisti, già penalizzati nel prezzo del biglietto, di visitare gli appartamenti reali…

Il progetto settecentesco

La Reggia oggi

I magnifici giardini

La facciata principale

Il parco delle allegorie

Lo scalone d’onore

L’anticamera del Trono

Il teatro di corte

Appartamento
La sala del Trono
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