COMPRASUD: LA STORIA NEOBORBONICA DI UNA SACROSANTA BATTAGLIA DI LEGITTIMA DIFESA NON “CONTRO” IL NORD MA “PER” IL SUD… Ci ha accompagnato e ci accompagna da anni il progetto “Compra Sud”, un progetto che in questi giorni, di fronte alle richieste “secessionistiche” delle regioni del Nord, si sta diffondendo con una buona (e giusta) dose
di rabbia e una buona (e giusta) dose di amore per la nostra terra e la nostra gente abituata da secoli più a re-agire che ad agire (ed è una cosa giusta pure questa). “Compra Sud” nacque sui camion dei miei primi comizi con il grande ANGELO MANNA NEL 1990 e con quella che definivo “la COLAZIONE DEL MERIDIONALE” (“guardate nei vostri frigoriferi e nei vostri mobili e guardate da dove vengono i prodotti e vi renderete conto di essere dei colonizzati… se in un anno un milione di meridionali comprerà 100.000 lire di prodotti del Sud al mese in un anno le nostre aziende incasseranno un miliardo e 200 milioni di lire”), passò per l’intervento (1994) al MAURIZIO COSTANZO SHOW (“non ci interessano Borbone e Savoia: ci interessa che mentre fate la spesa nei supermercati iniziate a leggere le etichette e a scegliere i prodotti del Sud” e Costanzo inforcò gli occhiali, definì “gagliarda” questa cosa e ci promise un incontro/confronto con i leghisti). CompraSud diventò anche un marchio e una società a responsabilità limitata formata dai nostri giovani disoccupati e ora è un progetto gestito dalla Fondazione Il Giglio con diverse aziende che hanno già aderito (PROGETTOCOMPRASUD.COM). Negli anni diverse manifestazioni, curiosità, consensi, centinaia di migliaia di volantini distribuiti fuori ai supermercati, diverse aziende che aderirono e aderiscono prima coraggiosamente poi più consapevolmente. Centinaia le persone che partecipavano alle cene-raduno di consumatori e imprenditori (la più bella e affollata nel chiostro di Santa Maria La Nova con RICCARDO PAZZAGLIA). Uno dei primi anni nella nostra sede a vico Gerolomini realizzammo un grande albero di Natale nella piazza sovrastata dalla cinquecentesca e maestosa chiesa. Non era un albero come gli altri: era l’albero “CompraSud” carico non di palline e lucine ma di pomodorini, noci, nocelle, castagne, roccocò, paccheri, spaghetti e altri prodotti della nostra terra. Maurizio e Gennaro (due ragazzini “vivaci” della zona) fecero l’albero con noi forse come non l’avevano mai fatto a casa loro. Arrampicati sulle scale, per giorni ne divennero i custodi e nessuno toccò niente. Qualche giorno dopo le feste entrarono in sede per chiederci il permesso di utilizzare l’albero per il loro “cippo di Sant’Antonio”, quando il 17 gennaio si bruciano in improvvisati falò per strada le cose vecchie. Compra Sud è anche questo. Non ci interessano esclusive e brevetti: è interessante, però, capire come nasce un’idea come questa e quali sviluppi sta avendo e dovrà avere, ora più che mai…
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