Diversi mesi fa dei giornali locali pubblicarono un’intervista ad alcuni ricercatori piemontesi per i quali i morti nel forte di Fenestrelle erano stati solo cinque. Dopo qualche mese gli stessi ricercatori pubblicavano un libro nel quale si dichiarava che erano stati oltre 40…
Qualche mese dopo Alessandro Barbero pubblicava un altro libro nel quale (si prometteva) sarebbe stata finalmente rivelata la verità su Fenestrelle… Nel corso di un acceso dibattito con Gennaro De Crescenzo (Movimento Neoborbonico) a Bari venivano rivelate, invece, molte delle lacune archivistiche dello stesso libro che, anche a detta del moderatore Lino Patruno, non aveva nessun diritto di “dichiarare chiuse le ricerche” e la questione-Fenestrelle, evidentemente, resta ancora drammatica e completamente aperta, in considerazione delle fonti esaminate dal Barbero (meno del 3% di quelle disponibili…).
In questi giorni apprendiamo sconcertati e amareggiati che nel forte di Fenestrelle è stata organizzata, per la festa di San Valentino, una “cena romantica per le coppie di innamorati nell’incantevole scenario del forte tra lonzini della casa e risotti alla piemontese”, con musica dal vivo e “spettacolo finale di burlesque” (una sorta di spogliarello)… Il tutto organizzato dall’Associazione Progetto San Carlo e forse è utile ricordare che Luca Bossuto, già consigliere regionale, è stato per dieci anni presidente della stessa associazione e che il coautore del libro citato prima, Luca Costanzo, è definito “volontario accompagnatore” presso la stessa Associazione.
Un’ipotesi: i due piemontesi hanno cercato (inutilmente) di “ripulire” l’immagine del Forte slegandola da quella cupa e macabra dei prigionieri borbonici (e non solo) che lì trovarono la morte e associandola a quella di un antico (e moderno) villaggio turistico?
A questo punto aspettiamo con ansia un secondo libro di Alessandro Barbero, ricordando che il primo nacque sull’onda di una incontenibile indignazione di fronte alla commemorazione e alla lapide che ricordavano la morte dei prigionieri borbonici: come frenare, infatti, un altro moto di indignazione di fronte all’allestimento di cenette a lume di candela e striptease in quel Forte che fu luogo di sofferenza e di dolore per decenni e per migliaia di persone? E pensare che c’è chi si accanisce nella creazione di sparuti ed esigui gruppetti su facebook (“le balle su Fenestrelle” e i suoi 33 “mi piace”) con i suoi scheletri (e i suoi balli) nell’armadio…
Intanto i Neoborbonici si stanno organizzando per un massiccio “pellegrinaggio riparatore” a Fenestrelle: sicuramente saranno più numerosi di coloro che, credendo nelle favole di sprovveduti imbonitori, avranno pensato di trovare il paradiso dove fu l’infermo.