Dopo 111 anni di quiete e di silenzio,improvvisamente, dal Pantheon proviene uno strano ed inspiegabile rumore. Dapprima si era pensato a qualche ladro maldestro, poi ad una clandestina comitiva di ratti, nulla di tutto ciò. Il crocchiare di ossa proveniva del sarcofago di Umberto I, passato alla storia come il Re buono. Un mormorio confuso, adirato, fu interpretato da un Sig. Casirati (presidente dell’istituto della reale casa di Savoia).Il buon Umberto I non riposava in pace, protestava, chiamava a raccolta istituzioni e quarti di nobiltà, e si sentiva chiaramente il buon re che inveiva contro un certo Passannante e il suo apologeta tale Ulderico Pesce.
Detto fatto, ad affermare l’attivismo piemontese, il Casirati stila ed invia ad agenzie e media una lettera, nobile nei contenuti velenosa nell’obiettivo da raggiungere.
Boicottate il film “PASSANNANTE”, è un incitamento alla violenza, un insulto alla giustizia. Passannante era un attentatore alla vita di un Capo di Stato. Insomma, come elogiare oggi le Brigate Rosse.
Ovvio che il Casirati non possa che cercare di difendere oltre tutto e tutti coloro che serve: i Savoia. Ma, dimentica alcuni piccoli grandi particolari della vicenda Passannante. Il Casirati chiude la sua lettera scrivendo: “ Lo stesso Re che chiese ed ottenne la grazia per il Passannante”, quando all’art. 8 dello Statuto albertino si riporta: Il Re concede la grazia e commuta le pene. Umberto I avrebbe chiesto a se stesso la grazia per Passannante. Forse che il Casirati abbia mai letto lo Statuto albertino? Quanto alla bontà delle leggi savoiarde, forse se ne dovrebbe chiedere conto a Maria Fiore, alle tre sorelle e due fratelli del Passannante, arrestati e chiusi nel manicomio criminale di Aversa dove morirono (solo un fratello Pasquale riuscì a fuggire). E la pena di morte? Di fatto abolita e applicata solo per il codice militare. Passannante fu condannato a morte solo per aver attentato e non ucciso Umberto I, la commutazione nell’ergastolo fu pena ben peggiore della morte visto il trattamento cui fu sottoposto il Passannante. I lettori interessati possono trovare delle notizie inedite sul sito: “circolo culturale Sandro Pertini” il quale pubblica una pregevole tesina su Passannante a firma di Paola Rossi.
IL Re buono, Umberto I, non può essere ricordato solo per Passannante, ma anche per l’eccidio di Milano, dove il suo scherano Bava Beccaris (e che per questo si ebbe un’onoreficenza) cannoneggiò un pacifica folla che chiedeva pane, 100, 200 morti? E i Fasci Siciliani organizzazione dei lavoratori che mai si era macchiata di qualsiasi atto di violenza, soppressi con l’esercito 200, 300 morti? Migliaia di anni di galera. Ma resta il re buono, almeno per il sig. Casirati.
Quanto al film “Passannante”, non è affatto apologetico del tentativo di assassinio di Umberto I, ma è una riscrittura dei fatti e degli avvenimenti dell’epoca inquadrati in un reale contesto economico e politico. Il film scorre grazie ad una magistrale regia, la musica è divina, gli attori sanno come muoversi. Un film da vedere.
Perrucci Antonio