Sabato 29 novembre 2014, alle ore 16.30, si è tenuta in Gaeta l’annunciata ed attesa apertura del primo Sacrario Borbonico. Il Duomo della città, magnificamente restaurato e riportato al suo antico splendore, ha accolto persone provenienti da varie parti d’Italia che, affiancando i numerosi Cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, hanno affollato un momento di eccezionale rilevanza storica. Era, infatti, da tempo che si sperava di raccogliere in un unico luogo i resti mortali di chi perse la vita nell’ultima strenua difesa dell’antico e glorioso Regno delle Due Sicilie. Un luogo che già da domenica scorsa è diventato la meta di chi conosce quella triste storia e si riconosce nei valori di fede e di identità che quei prodi difesero fino all’estremo sacrificio della vita.
Ora resta un altro ambizioso obiettivo: rendere fruibile e dignitosi i luoghi dove sono sepolti i soldati caduti durante i bombardamenti dell’assedio. Alcune sono fosse comuni non segnalate che vanno assolutamente rilevate ed elevate al rango che più gli si addice. Una pietà cristiana integrata dalla necessità di squarciare un insostenibile oblio della storia che ha fatto di quegli Eroi degli sconosciuti, se non dei “malfattori”.
Certamente il Sacrario borbonico entrerà, come merita, in tutti gli eventi storici che periodicamente si tengono a Gaeta ed, inoltre, sarà la spinta per altri simili recuperi di beni architettonici di inestimabile valore di cui, nonostante i bombardamenti dell’Assedio piemontese e della Seconda Guerra Mondiale, la città del Golfo ne è ancora ricca.